Cos'è
Spettacolo teatrale sugli infiniti mondi di Giordano Bruno e William Shakespeare.
“Una nuova concezione del Cosmo deve corrispondere necessariamente ad una nuova concezione dell’uomo”
“Siamo tutti fatti della materia di questi corpi fiammeggianti chiamate stelle”
Giordano Bruno
“Siamo tutti fatti dalla stessa materia di cui sono fatti i sogni”
William Shakespeare
Giordano Bruno si chiede, alla maniera di Amleto, come possa l’universo non essere infinito e come possa l’essere umano non farne parte.
In un buio imperfetto, sotto la volta stellata del cielo, si da voce e corpo ad un pensiero circolare che ha rivoluzionato il nostro modo di vedere il cielo: dalla cosmologia di Giordano Bruno all’umano teatro di Shakespeare, dalle costellazioni di Shakespeare alla filosofia naturale di Giordano Bruno, dalla materia fiammeggiante delle stelle, alla materia dei sogni.
Raccontare al pubblico, specialmente ai giovani, la cosmologia dell’infinito che attraversa le opere di Giordano Bruno, Niccolò Copernico, William Shakespeare, Giacomo Leopardi è un modo per divertirsi studiando, per imparare ridendo, e farsi le stesse domande che i più grandi Filosofi, Scienziati, Poeti si sono posti nei secoli. Saper raccontare come i nuovi modelli cosmologici sono stati tradotti nelle parole più belle del mondo dai poeti e drammaturghi più importanti della nostra storia, è qualcosa di appassionante e utile, per capire molti aspetti della nostra vita di oggi.
Domande semplici ma importantissime. Le stelle non sono inchiodate al cielo, cosi come la terra non è immobile al centro dell’universo, come si è pensato per molto tempo, ma tutto è movimento, un movimento perpetuo che appartiene ad ogni essere del cielo e della terra, un movimento incessante, una materia viva in continua mutazione che tende all’infinito.
L’attrice Angela Antonini guida i giovani spettatori e le famiglie dentro un affascinante percorso che unisce l’astrofisica alla filosofia e al teatro attraverso un incalzante monologo, lasciando spazio alla sperimentazione musicale di Francesco Diodati con cui intreccia dialoghi e crea atmosfere suggestive che richiamano lo spazio cosmico.
A fine spettacolo, l’attrice si rende disponibile ad incontrare il pubblico e a proporre un’esperienza centrata sul corpo, come momento di approfondimento e riflessione sullo spettacolo. Si propone una tecnica di respirazione e rilassamento che parte dalla riproduzione, con il corpo e con il respiro, del simbolo dell’infinito. Disegnando dentro di sé con movimenti naturali come la pulsazione del corpo si esegue l’espansione e la contrazione del respiro, creando l’espansione di uno spazio, idealmente infinito, dentro di sé. Il pubblico, alla fine, verrà invitato a tenersi per mano e a respirare insieme, cercando quella connessione e quel respiro comune che ci appartiene e che troppo spesso dimentichiamo di sentire.
Brevi storie di contemplazione dell’universo, lettere, proemi, dialoghi comici e filosofici dedicati alle stelle, ai corpi celesti così come ai grandi protagonisti del teatro di tutti i tempi.
Di Angela Antonini e Paola Traverso con Angela Antonini produzione Artisti Drama